Beato chi non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso.

(Alexander Pope)

 

Dobbiamo aspettarci di più da noi stessi e di meno dagli altri.

Ormai siamo bombardati in continuazione da: 

“Non doveva andare così” 

oppure “Ma perché proprio a me?” 

o magari “Ma se fosse andata in un altro modo” 

“Oh, mai una gioia!”

e via di seguito in un continuo lamento.

Nuovo sport nazionale oltre al calcio! Una continua gara a chi ha la vita più negativa che assorbe problemi e iella come un buco nero.

È il comportamento della maggior parte delle persone che porta ad una vita vissuta nella negatività nella pesantezza, nella critica inutile e costringe chi accetta questo piagniucolio a spegnersi progressivamente.

Perché lo facciamo? Per avere l’attenzione degli altri?

Se ci rifletti un attimo, non ha alcun senso! 

Il più forte non è quello con la vita più difficile, il più forte è quello in grado di convivere in serenità con le delusioni della propria vita e, credimi, non sei l’unico ad averle.

Se ti lamenti con qualcuno non stai attirando la sua attenzione, ma probabilmente penserà:

“Con tutti i problemi che ho io, mi ci vogliono anche i suoi.” 

Vuoi portare problemi o risolverli?

Se sviluppi la capacità di non lamentarti potresti anche diventare un punto di riferimento per le altre persone, tanto la difficoltà rimane comunque, giusto?

Se le cose sono andate in un determinato modo significa che così doveva essere, altrimenti non sarebbero accadute.

Che poi ormai è risaputo che più ti lamenti e più l’atteggiamento ostile che adotti nei confronti degli avvenimenti è esso stesso a portare ancora più sfortune. (leggi due volte questa frase perché è il punto cruciale, la soluzione alla carrellata di sfortuna che ti porti dietro)

Un circolo vizioso da cui sarebbe proprio il caso di uscire prima di implodere.

Il consiglio spassionato che ti posso dare è quello di smetterla di lamentarti, subito! 

“Ottimo consiglio, me lo dicono tutti. Come dire ad un fumatore di non fumare, insomma”

Se proviamo a cambiare la prospettiva, ad espandere la nostra visione, potremo dire: 

“Cosa posso fare adesso per affrontare al meglio quello che è accaduto?”.

Un’ altro consiglio utile che posso darti è quello di trovare la tua valvola di sfogo: Sport, Arte, Relazioni.

Può essere lo Yoga e guarda caso io lo insegno.

A parte gli scherzi, devi trovare ciò che fa per te!

Non ti sembra una soluzione più pratica ed efficace che lamentarsi?

Prova a non metterti limiti di paure, di doveri, di punti di vista, di età, di identità, di individualità. 

Comincia a vivere libera dai condizionamenti che ci schiacciano in vite misere, senza senso, automatiche, pesanti e prova a fare l’esatto contrario e cioè ad accorgerti che sei un essere umano meraviglioso che ha il diritto di essere felice.

Risveglia quella scintilla divina che sta dentro ad ognuno di noi e aspetta solo di divampare in un incendio di puro Amore. 

Vivi leggera, senza recriminare e così facendo ti accorgerai che la Vita è perfetta così com’è, chi siamo noi per decidere come dovrebbe andare? 

L’unico nostro compito è quello di accettare gli avvenimenti e vedrai che, se imparerai a farlo, le altre persone saranno più disposte nei tuoi confronti.

Magari non troverai qualcuno a consolarti nel momento in cui sarai triste, ma va bene così.

Ai loro occhi sembrerai una persona forte e potrai davvero dare un buon esempio anche ai tuoi figli.

Abbiamo una Consapevolezza infinita per osservare da tutti i punti di vista cosa è giusto e cosa non lo è? 

Le aspettative portano dolore, l’accettazione è Libertà.

E’ da molto tempo che voglio mettere un grande cartello a Ganapati con scritto: VIETATO LAMENTARSI e forse lo farò veramente, magari questo aiuterà a riflettere su quanto siamo fortunati e su quanto potremmo esserlo.

A presto e tanta gioia,

Claudio.

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