Lo Yoga si sviluppa come un percorso di crescita personale che parte dal basso e sale verso l’alto con vari livelli descritti da Patanjali come Ashta Anga, cioè le otto parti che compongono le qualificazioni per elevare l’essere incarnato all’Unione con l’Assoluto. Quello che andremo a studiare e a praticare saranno proprio i vari livelli che creano il cammino dalle radici all’Infinito approfondendo ad ogni stadio gli aspetti predominanti. Una ipotetica scala dove nel primo gradino troviamo Yama e cioè la condotta morale, al secondo Niyama, le osservanze, al terzo troviamo Asana, le posture Yoga mentre al quarto c’è il Pranayama, il controllo della forza vitale. Pratyahara è il quinto gradino che propone il ritiro dei sensi all’interno mentre nel sesto troviamo Dharana, la concentrazione. Dhyana, la meditazione e Samadhi, l’estasi divina sono gli ultimi due. Seguendo il percorso Yoga che porta inesorabilmente allo sgretolamento progressivo dell’ignoranza il cercatore della Verità si trova costantemente a confrontarsi con se stesso e perciò ad avere ben chiaro il suo comportamento interiore, a come la sua mente detta le regole, a come si confronta con le sue abitudini, a come si rende conto dell’illusorietà del mondo esteriore, delle aspettative, dei desideri.